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Storia del coro - IRENE

IRENE (Atto II)

...continuo da dove mi ero interrotta:

era il Natale del 2001. La decisione di offrire un concerto alla nostra comunità era motivata da diverse ragioni. Prima di tutto volevamo ravvivare il nostro coro, arricchendo il repertorio e ponendoci un obiettivo forte, una specie di sfida che ci desse la voglia di fare sempre meglio; poi c'era un progetto concreto: raccogliere soldi per ristrutturare il fatiscente campetto parrocchiale. Dato che alcuni dei nostri cantori hanno legami affettivi e lavorativi con i vari istituti romani del Don Guanella, l'idea fu quella di organizzare due concerti in parrocchia e poi un "tour" presso tali istituti. Le prove iniziarono alacremente verso settembre....dovevamo imparare ex novo una decina di canti. La collaborazione non mancò di certo perchè Massimo scelse alcuni di noi (la sottoscritta, mio fratello, Beatrice, Gualtiero, Antonella, Nicola, Raffaella...mi scuso se mi sono scordata qlc) per fare delle prove extra, in maniera tale da poterci poi dividere in sottogruppi (le 4 voci) ed insegnare a tutti gli altri quanto avevamo appreso separatamente. Il sistema funzionò e funziona ancora oggi.
Giunti in prossimità del concerto, per incrementare i guadagni pensammo di incidere un cd!! (Eh già....guardate la copertina, se non credete). Una sera ci riunimmo in Chiesa: Carlo M. (marito di Antonella) venne a darci una mano per la registrazioni e noi tutti immobili (soprattutto senza strusciare i giacconi perchè si sarebbe sentito) iniziammo a cantare. Massimo disse da subito: "la prima si registra, quindi fate attenzione!".E così facemmo. Oggi, onestamente devo dire che ascoltando il cd si sente che ci fermammo alla "prima"...ma quella fu davvero una prima esperienza ed in effetti dovremmo rifarla ora che siamo cresciuti parecchio musicalmente.

Eh.. giĆ , guardate qui se non ci credete


Comunque...una settimana prima del concerto Massimo ebbe dei problemi di salute. Fu ricoverato ed il coro fu messo nelle mie mani per le prove generali. Io avevo sostenuto l'esame di teoria musicale e solfeggio a settembre, ma mai avrei pensato di dirigere il coro. Mi misi a studiare tutti gli spartiti attentamente e mi presentai alla prova in veste di direttrice. Ero agitatissima, ma andò bene perchè tutti mi diedero il loro sostegno. Poi, fortunatamente, Massimo si rimise ed ebbe modo di dirigerci al concerto, anzi ai concerti. L'esperienza fu bellissima anche perchè decidemmo di coinvolgere i musicisti della comunità Rom del nostro quartiere. Raccimolammo 5 milioni di vecchie lire ed eravamo orgogliosissimi! Oggi dopo 5 anni e mezzo pare che finalmente i lavori per il campetto possano iniziare...eh beh, almeno le porte avremo contribuito noi a farle!

Il 26 gennaio 2002 compivo 21 anni e Massimo mi fece un regalo: una bacchetta da direttore di orchestra e un biglietto in cui mi scriveva belle parole di stima e mi diceva che aveva intenzione di lasciare la direzione corale e di affidarla a me, perchè era ora di un cambio generazionale. Io mi opposi perchè davvero non volevo...preferivo cantare ed espormi il meno possibile...insomma chi davvero mi conosce lo sa che preferisco rimanere nell'ombra e non mettermi in mostra, anche se una cosa la so fare.
Comunque non ci fu niente da fare e il 6 giugno 2002 iniziò la mia avventura: c'erano le cresime ed io, per la prima volta, invece di essere tra i contralti, ero davanti a tutti a dirigere. Massimo suonava insieme a Vittorio. Mi tremavano le mani da morire prima di iniziare...sudavo...ero preoccupata. Poi mi girai verso la navata e vidi la mia cara amica Julie (in visita dall'Alaska) che mi fece un cenno: indicò verso il cielo, come a dire "stai tranquilla perchè tutto è nelle Sue mani"...Io mi calmai e tutto andò bene.

Ecco qua.... tra 6 giorni festeggerò il mio primo lustro di direzione e devo dire che sono stati 5 anni intensi, ricchi di gioie e di dolori, di soddisfazioni e pure di qualche rivincita nei confronti di chi magari proprio non ci credeva che ce l'avremmo fatta. E sono felice di averli vissuti con le persone che costruiscono con la loro personalità il nostro gruppo. Sono grata per il supporto che tutti mi hanno dato, per il talento che differentemente hanno messo a disposizione, per il tempo dedicato, per avermi ascoltato e sostenuto quando ero in crisi, per aver combattuto insieme quando ce n'era bisogno, per essere stati tutti uniti in quei momenti in cui la tristezza richiedeva tanto affetto e amicizia per essere superata, per aver gioito insieme di tutti i doni che ci sono stati concessi (per chi non ci conosce...il nostro coro è pieno di mascotte: tanti bimbi meravigliosi che sono nati in questi anni e che hanno arricchito con il loro sorriso le nostre vite). Insomma per dar vita a quel coro "eterogeneo" ( come dice Gualtiero ad ogni concerto) che siamo noi, Corale Santa Maria della Perseveranza.